Il Monumento ai Caduti di Viareggio, situato in Piazza Garibaldi nei pressi della Passeggiata, spesso non riceve la giusta attenzione da parte di chi visita la città.

In realtà questo monumento, così diverso da quelli che si possono trovare in altre città italiane, ha una storia tanto affascinante quanto turbolenta.

Una scultura in bronzo su basamento in marmo con la doppia figura del marinaio caduto sotto i colpi del nemico e di un terzo marinaio che risorge seminando per un futuro migliore.

Un monumento che nasconde un aneddoto particolare che per anni ha dato un altro nome a Piazza Garibaldi. Quale? Piazza delle Paure.

Oggi vi raccontiamo la storia del monumento ai caduti di Viareggio che abbiamo incluso nella nostra guida a cosa vedere a Viareggio in un giorno e che vi raccomandiamo di visitare se di passaggio in città.

In realtà gli stessi viareggini spesso non conoscono la vera storia di questo monumento che, insieme all’Attesa di Inaco Biancalana, è il più importante della città.

Può essere, così, il nostro approfondimento uno spunto per conoscere una parte importante della storia della città di Viareggio.

Foto monumento ai caduti di Viareggio

Monumento ai Caduti di Viareggio: Lorenzo Viani e Domenico Rambelli

Dopo la fine della prima guerra mondiale in tutte le città italiane si voleva rendere merito ai caduti per la patria.

La stessa Viareggio aveva dovuto piangere molte vittime al fronte e, per questo motivo, l’amministrazione comunale (sotto il sindaco Edoardo Alessandro Tomei) nel 1918 decise di aprire un bando per la realizzazione di un monumento ai caduti.

In particolare il bando, di rilevanza nazionale ed aperto ai più importanti artisti dell’epoca, vide arrivare oltre 50 richieste da tutta Italia. Il comitato, presieduto da Leonardo Bistolfi, non ebbe quindi vita facile a decidere quale progetto fosse davvero il migliore.

A trionfare, però, fu una proposta particolare così diversa da tutte le altre presentata dall’artista Lorenzo Viani (viareggino ed innamorato della città, pittore e scultore del quale abbiamo parlato nel nostro approfondimento sul museo GAMC) e dallo scultore emiliano Domenico Rambelli.

L’opera, un gruppo scultoreo in bronzo con tre figure, si presentava decisamente diversa dai tradizionali monumenti funebri.

A regnare, infatti, nell’opera di Viani e Rambelli è il sentimento di sofferenza che si unisce a quello di rinascita.

Un’opera di stampo fascista

Gli artisti Viani e Rambelli avevano simpatie per il movimento fascista e non ne facevano mistero. Lo stesso Viani era amico personale di Benito Mussolini.

Per questo motivo il monumento presenta sul prospetto laterale un bassorilievo circolare con l’incisione di un fascio littorio. Sarebbe, in realtà, meglio utilizzare il passato visto che oggi non è più presente il fascio littorio perché scalpellato.

Nella parte frontale si trova l’iscrizione in nero “Viareggio ai suoi caduti MCMXXVII” mentre sull’altro prospetto laterale l’incisione di un’ancora, simbolo della città e delle sue origini marinaie (a tal proposito vi consigliamo una visita al museo della marineria di Viareggio).



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L’inaugurazione e le proteste

Il 3 Luglio 1927 il monumento ai caduti di Viareggio venne inaugurato di fronte a una folla di circa 40.000 fascisti con la presenza di importanti gerarchi dell’epoca.

Piccola curiosità relativa al giorno dell’inaugurazione. In pochi sanno che lo stesso giorno fu inaugurato il Viale dei Tigli che collega Viareggio a Torre del Lago (lungo il quale si può ammirare la splendida Villa Borbone) oltre alla casa del fascio nella centrale via Mazzini.

Fin dalla sua presentazione il monumento attirò proteste e sentimenti negativi.

Ed ecco che arriviamo all’aneddoto. Per anni i viareggini hanno chiamato questo luogo “Piazza delle Paure”.

Il motivo? Perché le mamme minacciavano di portarci i bambini quando piangevano.

Gli anni dei fascismo ed i giorni nostri

Il monumento non attirò soltanto le proteste dei cittadini ma anche degli stessi fascisti. In particolare negli anni ’40 venne definito “Bolscevico” e si propose di fondere il bronzo con cui era realizzato.

Per fortuna il monumento scampò a questa sorte che toccò, invece, a un’opera funebre raffigurante lo stesso Viani e situata nel cimitero cittadino.

Nel 1961, infine, si propose di spostarlo in una piazza secondaria ma questa operazione non andò a buon fine (anche per le dimensioni imponenti).

Oggi il monumento ai caduti si presenta in ottimo stato ed è perfettamente restaurato. I Viareggini nel corso degli anni hanno imparato ad apprezzare il monumento anche se rimane il nome “Piazza delle Paure”.