Il Monumento L’attesa di Inaco Biancalana, che abbiamo ricordato nella nostra guida alle cose da vedere in un giorno a Viareggio, è situato sul molo di Viareggio ed è ormai diventato un simbolo della città (insieme alla Torre Matilde e alla Passeggiata).

Una scultura in bronzo che evoca le origini della città come borgo di pescatori e marinai. Se vi trovate a trascorrere qualche giorno di vacanza, una visita a questo monumento non può mancare considerando anche lo splendido contesto in cui è posizionato.

In particolare al tramonto o nelle prime ore della mattina, il panorama che da qui si può ammirare è davvero notevole. Un’opera imponente per le sue dimensioni e il suo significato, che si adatta bene alla sconfinata estesa del mare.

Scopriamo insieme la storia di questo monumento e dell’artista Inaco Biancalana, così legato alla città di Viareggio.

Foto Monumento L’Attesa Viareggio di Inaco Biancalana

Monumento L’Attesa: dal 6 luglio 2007 sullo scoglio di Tito

Partiamo dal luogo in cui è posizionato il monumento perché è ricco di significato.

Dal 6 luglio 2007 questa statua in bronzo è posta in mare sul famoso “scoglio di Tito” così caro ai viareggini. Si tratta del resto di opera muraria appartenuto al famoso ristorante “Tito”, uno dei simboli dello sviluppo turistico della città a inizio 1900. Un ristorante che consentiva di gustare le specialità viareggine direttamente a contatto con il mare.

Dopo la distruzione della città da parte dei Tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale del ristorante non rimane niente, se non il basamento che oggi ospita questa splendida opera.

Le origini dell’opera

L’opera originaria realizzata da Inaco Biancalana è in legno ed è alta poco meno di un metro (per la precisione 95 cm).

L’artista viareggino la realizzò ben prima della sua collocazione sullo scoglio di Tito. Stiamo parlando del 1947 ed era un tributo alle origini della città cui l’artista era legato da un amore viscerale.

Il monumento L’attesa che oggi possiamo ammirare è una riproduzione dell’artista Gionata Francesconi, uno dei maestri della cartapesta del Carnevale di Viareggio. Alta più di 3 metri e realizzata in bronzo, ha mantenuto inalterato il significato originale con tutto il carico di angoscia e speranza, se pur con alcuni tocchi personali dell’artista Francesconi.

La statua raffigura cinque personaggi in attesa dell’arrivo del bastimento in porto: la mamma con il bambino in braccio, la bambina che cinge le ginocchia del marinaio, la sorella della moglie.

I volti dei protagonisti esprimono tutti i sentimenti di chi vedeva un proprio caro prendere il mare. Viareggio è patria di marinai e pescatori, uomini sempre pronti a partire per mare lasciando a casa la famiglia.

Inaco Biancalana ha saputo rappresentare al meglio tutti questi sentimenti, un’attesa carica di angoscia e speranza.

Nella parte inferiore le figure si fondono in un blocco unico come a simboleggiare un sentimento unico che le caratterizza.



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Chi era Inaco Biancalana

Ma chi era Inaco Biancalana? Nato a Viareggio nel 1912 vi ha trascorso tutta la vita fino alla morte nel 1991. Fino dalla giovinezza Inaco dimostrò scarsa attenzione per lo studio preferendo il disegno e la musica.

Ritratti, bassorilievi e sculture: una produzione artistica che gli fece raggiungere la massima notorietà negli anni ’40. L’attenzione dell’artista era sempre verso i più umili della società di cui sapeva rappresentare al meglio i sentimenti e la fatica. Opere dai tratti sicuri e precisi che spesso colpiscono e intimoriscono l’osservatore.

Come riconoscimento postumo l’amministrazione viareggina decise di porre nel 1992 una lapide sulla facciata dello studio di Inaco nel quartiere della Darsena di Viareggio.