Palazzo Moroni ed il Museo archeologico Versiliese si trovano nella piazza principale della città, vicino al Duomo di San Martino. Sono due delle attrazioni di notevole rilevanza della città di Pietrasanta, sia per le caratteristiche architettoniche dell’edificio che per la funzione a cui è stato destinato da sempre.

Dopo aver parlato del MUSA e del Museo Barsanti dedicato al motore a scoppio oggi andiamo alla scoperta delle origini del territorio versiliese abitato fin dall’antichità.

Una raccolta che si deve all’attività del Gruppo speleologico ed archeologico versiliese guidato dal Professor Bruno Antonucci, cui è stato dedicato il museo che appunto oggi porta il suo nome.

Foto Palazzo Moroni Pietrasanta Museo Archeologico Versiliese

Il Palazzo Moroni a Pietrasanta

Situato in piazza Duomo Palazzo Moroni è uno splendido edificio in stile ottocentesco. È frutto della fusione di due preesistenti costruzioni, la casa del notaio Morrone Morroni, che il funzionario lasciò in eredità alla comunità, e la casa confinante dei Padri Agostiniani che la Comunità di Pietrasanta decise di acquistare nel XVII secolo.

In questo modo fu possibile accogliere il Monte Pio, la Cancelleria e la sala delle adunanze in un unico complesso. Attorno alla metà dell’Ottocento l’edificio è stato ristrutturato. Successive modifiche sono state apportate nella prima parte del ‘900.

Oltre che sede della Cancelleria e dell’archivio di Pietrasanta l’edificio fu sede municipale fino alla seconda guerra mondiale. In seguito al suo interno venne costituita la Biblioteca Civica e successivamente l’Archivio Storico Comunale e il Museo Archeologico.

L’edificio è caratterizzato da una doppia scala esterna, che si sviluppa sulla facciata principale. Decorazioni austere e di tipo classico che ornano le finestre.

Al centro di questa imponente scalinata si apre una porticina a doppia anta in rame borchiato. Gli interni presentano soffitti con volte a crociera al piano terra preziosamente rifiniti.

Pavimenti stupendi decorano alcune sale del primo piano e un salone enorme al secondo piano, grande quanto tutto l’edificio e illuminato da una lanterna situata sulla copertura.

Il Museo archeologico Versiliese Bruno Antonucci

Il Museo archeologico versiliese è stato istituito nel 1968. La sua sede è sempre stata Palazzo Moroni, prima come deposito e poi come esposizione aperta al pubblico.

Il Museo è nato grazie alla raccolta di reperti archeologici provenienti da ricerche sul territorio effettuate all’inizio degli anni ´60. Il merito è del Gruppo Speleologico e Archeologico versiliese guidato dal professor Bruno Antonucci, da cui poi ha preso nome il museo nel 1995.

Il gruppo collaborava con la Soprintendenza Archeologica e l´Università di Pisa. I reperti, provenienti dal territorio versiliese, coprono un periodo molto ampio, che va dalla Preistoria al Medioevo.

La collezione comprende varie sezioni, suddivise per tematica. La sezione Paleontologica custodisce reperti faunistici risalenti fino al Paleolitico superiore, quella Preistorica conserva testimonianze risalenti all’età del Rame, con resti di ossa umane, pugnali, punte di freccia e altri manufatti realizzati in osso e pietra.

Di notevole importanza è la sezione dedicata al periodo etrusco. Questa presenta diversi approfondimenti sulla scoperta del villaggio San Rocchino costruito su palafitte e sito sulle rive del lago di Massaciuccoli. Qui si possono ammirare i reperti, vasellame e strumenti di lavoro e la ricostruzione di una delle capanne.

Anche la collezione di cippi funerari etruschi provenienti da diverse località della Versilia è di grande interesse. Comprende monete, vasellame, anfore, strumenti di lavoro, oggetti di ornamento personale e alcune tombe a cassetta.

Infine la sezione Romana e Medievale che custodisce diversi manufatti tra cui vetri, anfore, ceramiche, monete, interi corredi funebri e tombe.

Molti dei reperti presenti nel Museo sono stati rinvenuti nei siti di Monte Lieto, Buca delle Fate di Cardoso, San Rocchino, Monte Altissimo, Buca della Gigia, La Cappella, Bora dei Frati, Crocialetto, Levigliani, Miontiscendi.